Progetto letto-scrittura

   

Progetto Lettura

l progetto coinvolge docenti e alunni di tutti gli ordini di scuola, in particolare le sezioni 5 anni della Scuola dell’Infanzia, le classi prime, seconde e terze della Scuola Primaria.
Il progetto si sviluppa attraverso la formazione degli insegnanti da parte degli esperti e la proposta di attività laboratoriali per gruppi di alunni. La formazione e la supervisione di progetto è condotta da uno psicologo esperto e dai suoi collaboratori.
Presupposti teorici più condivisi nella letteratura nazionale e internazionale sulla dislessia
- Alla base della dislessia ci sono diversi deficit, almeno due sono stati identificati con relativa precisione e sono il deficit di processazione fonologica e il deficit di automatizzazione.
Entrambi rallentano e compromettono significativamente i processi di comprensione e studio.
- L’identificazione precoce contiene e riduce il danno sia in termini prestazionale che emotivi.
- Le difficoltà di lettura si distribuiscono su un continuum che va dalla lettura pienamente
adeguata alla lettura gravemente compromessa. Per convenzione la diagnosi di dislessia è
posta nel caso di ritardo oltre le due deviazioni standard, ma ciò non toglie che le difficoltà di lettura siano presenti anche in soggetti che stanno entro le due deviazioni.
- L’analisi dei risultati dei trattamenti, in risposta al trattamento, rende le diagnosi molto più
precise ed accurate.
- La scuola deve essere in prima linea per il contenimento delle difficoltà e per le prime azioni di recupero.
- La riabilitazione neuropsicologica risulta più efficace se intensiva e di breve durata.
Alla luce dei presupposti teorici sopra riportati è stato predisposto un progetto sperimentale di indagine e di intervento precoce.

Modello RTI

Il modello RTI, Risposta al Trattamento, rappresenta un orientamento molto interessante della ricerca psicopedagica nord-americana le cui ricerche non sono ancora pubblicate in Italia. Il concetto guida è che una diagnosi non viene posta solo sugli indicatori di discrepanza dalla normalità ma sui risultati del trattamento. In altre parole per una diagnosi di disturbo di lettura non bastano le prove con punteggi oltre le due deviazioni standard, ma occorre che l’alunno, anche dopo un trattamento incontri consistenti difficoltà. Questa non risposta, o scarsa risposta, sarebbe orientativa e confermativa della diagnosi. Ovviamente per valutare una riposta al trattamento, occorre che un trattamento venga proposto ed esteso, possibilmente a tutti gli alunni della classe.
Obiettivi principali del lavoro proposto
Gli obiettivi principali sono la riduzione delle difficoltà di lettura attraverso un percorso precoce sia sugli aspetti fonologici che sugli aspetti di memoria di lavoro e di automatizzazione; la possibilità di offrire a tutti gli alunni, le stesse opportunità di recupero, indipendentemente dalle condizioni familiari e/o economiche; la possibilità di fornire agli insegnati strumenti per l’osservazione e l’intervento sempre più precisi ed efficaci e la possibilità di individuare precocemente i bambini “resistenti” al trattamento al fine di predisporre piani personalizzati di lavoro, condivisi tra famiglia e scuola.
Aspetti metodologici
Vengono individuati attraverso prove specifiche i soggetti con difficoltà di lettura e/o a rischio di dislessia, per la scuola dell’infanzia le prove previste sono di consapevolezza fonologica e di rapidità di denominazione, e successivamente vengono inseriti nei gruppi di intervento. L’intervento è gestito direttamente dalle insegnanti, è di tipo intensivo e della durata limitata di due mesi. Per gli alunni più grandi l’intervento è già strutturato e ha dato risultati molto incoraggianti, pubblicati su diverse riviste di settore.
Valutazioni di efficacia e di efficienza
Vengono eseguite valutazioni ad inizio e a fine trattamento e sui risultati viene calcolata l’efficacia e l’efficienza dell’intero percorso. Una particolare attenzione viene posta anche agli aspetti emotivi di serenità e di sicurezza personale di ciascun alunno partecipante al gruppo.